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I numeri di GreenItaly 2016 parlano chiaro, la Green Economy in Italia vola.

Intanto le aziende della green Italy innovano di più delle altre: nel 2015 il 22,2% ha sviluppato nuovi prodotti o servizi, contro l’11,4% delle non investitrici. Una propensione ancor più forte nel manifatturiero (33,1% contro 18,7%). Le imprese che investono green hanno un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo italiano: esportano nel 18,7% dei casi, a fronte del 10,9% di quelle che non investono nel verde.

Nella manifattura il 46% contro il 27,7%. Spinto da export e innovazione, il fatturato è aumentato, fra 2014 e 2015, nel 25,9% delle imprese che investono green, contro il 16,8% delle altre. Percentuali che nel manifatturiero salgono al 35,1% contro il 21,8%.

Anche nel creare lavoro la sostenibilità è un driver importante, sia tra le imprese eco-investitrici che tra le altre. Quest’anno le assunzioni programmate di green jobs in senso stretto (72.300) e figure ibride con competenze green (176.800) arriveranno nell’insieme a 249 mila, pari al 44,5% della domanda complessiva di lavoratori non stagionali. Nei settori “ricerca e sviluppo” le figure green richieste sono il 66% del totale: segno evidente del legame strettissimo fra green economy, innovazione e competitività. La domanda di lavoro di green jobs si caratterizza inoltre per una maggiore stabilità contrattuale: le assunzioni a tempo indeterminato sono ben il 53,4% nel caso dei green jobs, quando nel resto delle altre figure tale quota scende al 38%. Dal punto di vista settoriale, le costruzioni sono il comparto dove la domanda di green jobs è più intensa, coinvolgendo poco più di un terzo del totale delle assunzioni previste.

Per quanto riguarda la situazione nei Comuni Italiani , nel 2014 gli oltre 600.000 impianti a fonti rinnovabili diffusi in ogni comune hanno garantito il 37% dei consumi, e in 1.328 comuni italiani è stato superato il 65% di raccolta differenziata, con anche grandi comuni come Milano oltre il 50% e risultati eccellenti in molti comuni meridionali piccoli e grandi, come Salerno.

Un’economia verde made in Italy forte e in crescita che si piazza bene anche nel confronto Ue: tra 2004 e 2014 in tema di risparmio di materia l’Italia ha ridotto i consumi del 32% a fronte di una media europea del 15%; abbiamo reso le risorse più produttive del 40% (media Ue +25%); la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili si attesta al 44% nel 2014, mentre era il 39% nel 2013, solo la produzione da fotovoltaico è centuplicata dal 2008; e nel recupero industriale di rifiuti, il nostro paese è secondo dopo la Germania per valori assoluti, primo per valori pro capite).

Appoggiamo e scegliamo quindi sempre di più le aziende italiane, che producono in Italia, che creano posti di lavoro in l’Italia .

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